Tobago Cays

Tobago Cays

mercoledì 6 febbraio 2008

Mayreau e Tobago Cays

Lunedì 3 febbraio

l'altro ieri abbiamo trascorso la giornata a Mayreau,

bellissima isola a ridosso delle Tobago Cays da cui vi sto scrivendo.


A Tobago Cays si arriva dopo circa un ora di navigazione circunavigando l’isola verso nord per trovare l’allineamneto ideale per entrare fra i coralli delle Tobago Cays.

Per trovare un ambiente simile occorre pensare alla Polinesia o ad alcuni reef in Sudan nel Mar rosso.

Siamo ancorati tra i coralli e anche se il vento soffia sui 25 nodi siamo stabili e sicuri.
In giornata previste escursioni sui vari Reef.
Il luogo è troppo bello per trascorrere altro tempo al pc.

Qui arriva dovunque il wifi, anche sul reef, da noi dobbiamo aspettare ancora qualche anno per averlo nelle principali città. Senza dubbio su questo il merito va agli americani e/o agli inglesi.
Chi ne approfitta di più è il trader VitoAlberto che riesce ad operare in borsa anche seduto sull'atollo, in costume e con una banana in mano.

La cosa più incredibile è che riesce pure a guadagnare!!!

Guadagna di piu' rispetto a tutti quelli che lavorano in fabbrica, in miniera, nei campi e negli uffici stando spaparanzato in barca o seduto sull'atollo, in mezzo al caribben. Questa è il risultato della gobalizzazione: il lavoro non paga pagano le rendite di posizione, la gestione finanziaria dell'accumulo.
E' peggio del feudalesiomo e dei feudatari. Ieri l'ho visto guadagnare, in un giorno, più della paga di circa 5 miliardi di persone sulla terra( effettivamente bastano poche decine di euro di guadagno), ma non sono tanto le 50 o i 100 euro al giorno ma il modo. A volte opernando dal palmare, con il solo movimento del thumb , ha spostato capitali tali da fare crollare un continente. Certo non è lo sforzo fisico a fare testo ma lo stress psicologico che, in effetti emerge ogni qualvolta si apre il discorso mercati/borsa ....
Ma non c'è dubbio che se lo vedessero i contadini del Golfo del Siam, o i braccianti di pomodoro del sud Italia, o lavoratori indiani/africani dei pozzi petroliferi o quelli impegnati nei cantieri siderurgici o i Bristol dei vari uffici in giro per il mondo qualcosa potrebbe succedere. Anche se non è più lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo a creare il valore o plusvalore come prefigurava Marx un secolo fa il trader, che ieri ha operato sullo zucchero e sulla farina, insieme a tanti altri con il suo gesto del Thumb avrà ridotto lo stipendio da una part del mondo e aumentato in un altra.
Effettivamente è un mondo capovolto (ma lo era ancora prima di Galileo),
non c'e' piu' religione (e per talune è un bene) e nemmeno più giustizia (ma quando c'è stata?).Però non potrà continuare così. Qualcosa dovrà succedere perché è giusto che chi rischia possa anche guadagnare ma si deve anche produrre qualcosa. Questo tipo di trader, come molti grandi speculatori, non spostano capitali su attività o aziende con potenziale (valutabile grazie ai vari indici indebitamento, crescita del settore, capacità di innovare ...)ma semplicemente "surfano un onda" o come dei parassiti si accodano al trend (rialziasta o ribassista). Penso ci sia molto da fare per arginare questo tipo di finanza che non serve a nessuno, se non ai diretti interessati. Ma poi sono anche convinto che la maggior parte di chi investe, anche con tutta la buona volontà, non ci capisca e non ci possa capire visto il rapido evolversi del fenomeno "dell'ingegneria finanziaria" che non consente più a nessuno, sottoscritto incluso (e sono pur sempre laureato in Economia in Bocconi) di capire cosa c'è dentro un prodotto o pacchetto finanziario (edge, derivato, swap...emesso da X girato a Y venduto da Caio ricomprato da Tizio e finito in mano a Rossi!?!?!)Forse ha ragione lui meglio accodarsi quando hai capito da che parte gira senza chiedersi cosa stai comperando.

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